Il consiglio degli Dei. Dramma da musica di Antonio Abati.
Nella pace fra le due corone e nelle nozze fra la maestà Christianissima di Luigi Decimoterzo [sic] re di Francia e la Maestà Cattolica di Maria Teresa Infanta di Spagna. Dedicato all’Eminentissimo, reverendissimo principe il signor Cardinal Mazarino
Objektart
Libretto
Verwalter
Inventarnummer/Signatur
Rar. Libr. Op. 17. Jh. 105
Weiteres Exemplar
Verwalter (Ort) dupl.
Inventarnummer dupl.
S.G.CAPONE A178.2
Verlag
Per Gio: Recaldini
Herstellungsort
Datierung
1671
Material
Papier
Bearbeiter
Chiara Pelliccia
Kommentar

Il Consiglio degli Dei

L'opera mette in scena la riunione del Consiglio degli Dei su una nube celeste in corrispondenza dei monti Pirenei. Contemporaneamente sulla terra è in corso una simile riunione di diplomatici francesi e spagnoli impegnati nelle trattative per addivenire alla pace. Il soggetto trae spunto, certamente, dal noto consiglio di divinità riunito da Giove per discutere una soluzione al conflitto tra troiani e latini, cantato da Virgilio nel decimo libro dell’Eneide. L'opera secentesca ripropone il racconto mitologico, variandolo in modo funzionale all’espressione di significati contingenti, così il conflitto di epoca romana ‘nasconde, la guerra tra Spagna e Francia e le trattative tra gli dei costituiscono un rispecchiamento dell'attività diplomatica reale. La soluzione sembra non poter giungere, fino a quando Venere invia Mercurio nella regione dei Pirenei per verificare quali siano gli umori degli uomini rispetto alla pace o alla guerra. Mercurio torna agli dei con l'annuncio di pace e la pace terrena favorisce una pace celeste. L’accento è posto sul ruolo della diplomazia e sulla figura rilevante del cardinale Mazarino. Infatti, se il messaggio macroscopico dell'opera è nel rispecchiamento della diplomazia reale, Mercurio sembra rappresentare allusivamente la figura di Mazarino. Durante le trattative centinaia di dispacci, lettere, carteggi, diari circolano in Europa portando notizie alle segreterie delle varie corti (si pensi al diario redatto dal cantante, compositore e diplomatico Atto Melani, testimone sull'Isola dei Fagiani al seguito, proprio, del cardinale Mazarino 1). Il messaggio di Mercurio, configurandosi simbolicamente come uno di questi dispacci costituisce anche un espediente poetico per esaltare la figura del cardinale Mazarino raccontandone l’azione e l’abilità diplomatica: la pace è rappresentata attraverso uno dei suoi più influenti protagonisti. Il cardinale, infatti, è figura centrale, per la parte francese, nel raggiungimento del trattato di pace del 1659 e così, dietro l’allegoria, è figura centrale nell'opera, di cui è anche dedicatario. Nella dedicatoria è descritto come colui che, trasformando in paci le guerre, ha saputo cambiare la scena del mondo. Nel contesto della genesi e del messaggio dell'opera, quindi, la dedica a Mazarino (con data di Roma, 15 maggio 1660) è un’esplicita testimonianza del riconoscimento generale del ruolo del diplomatico, che muore nel 1661. Il libretto che si presenta in mostra fa riferimento a una rappresentazione avvenuta a Bologna nel 1671 e significativamente contiene la stessa dedica stampata con la data del 1660 (come avviene nel libretto di in una successiva ripresa veneziana del 1673): portare in scena la rilevante azione del cardinale in favore della pace è un’operazione di memoria storica ma anche, a dieci anni dalla morte, un atto di omaggio al grande diplomatico scomparso.

CP

  • 1. Viaggio del cardinale Mazzarini a St. Jean de Luz l'anno 1659. Un journal des négociations de la paix des Pyrenees par Atto Melani, ed. par Alexandre Cojannot, Bruxelles, Peter Lang, 2010, pp. 25-115
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